Amore, vampiri, avventura, un mix perfetto ne Il Bacio Rivale il dodicesimo capitolo della saga Stirpe di mezzanotte firmata Lara Adrian
Dopo tanto tempo sono riuscita a leggere un altro romanzo di Lara Adrian della saga Stirpe di mezzanotte. Dopo undici capitoli ci si aspetta la solita solfa o qualcosa di scadente, e invece mi ha stupita, come sempre, incatenandomi parola dopo parola. Il Bacio Rivale ha sempre la sua caratteristica romance, una firma dell’autrice, ma in più c’è quel fascino tenebroso dell’urban fantasy unito a una dose di avventura. Tante sfaccettature per un romanzo da non perdere
Sotto la folta chioma di capelli ramati, gli occhi verde-marroni erano intensi e profondi. Le sue guance sembravano più scarne ora, forti e affilate, il viso squadrato invorniciato dal pizzetto che gli conferiva una nota di mistero. Racchiusa da quella barbetta, la sua bocca, però, era arcigna e imperscrutabile.
Sono passati vent’anni dalla Prima Alba, giorno in cui gli umani hanno scoperto l’esistenza della Stirpe questo popolo alieno e predatore. Anni difficili, di sangue e sofferenza, ma con gran difficoltà, è una ferrea forza di volontà, i vampiri e gli umani stanno iniziando a costruire una nuova era di pace e convivenza. L’Ordine, gruppo di guerrieri vampiri, si è caricato del fardello di mantenere la pace, e il loro capo, Lucan Thorne, è anche colui che segue tutto ciò che concerne la politica. In mezzo a questi guerrieri c’è anche una giovane donna, una Compagna della Stirpe, Mira Nikolas, che con coraggio guida gli uomini della Stirpe per le strade in cerca di ribelli che vogliono la guerra. L’odio per i ribelli è profondo in lei a causa della perdita del suo amato, Kellan Archer. Questo suo odio la porta ben preso a fare il passo falso e quindi a essere esonerata dal suo lavoro.
Mira si trova a dover far da balia a un ricercatore umano che dovrà presentarsi al summit per la pace da lì a pochi giorni. Anche le cose più semplici però si complicano se entra in azione il destino. Mira assiste al rapimento del ricercatore, Jeremy Ackmeyer, e nel vano tentativo di salvarlo viene rapita a sua volta. Si trova così in mano a dei ribelli guidati da un certo Bowman. Dopo la prima occhiata, la giovane, scopre la vera identità del capo dei ribelli.
Il suo amato, con cui sognava di unirsi per l’eternità, il vampiro per cui ha pianto per quasi dieci anni, è in realtà vivo. Non troppo distante da lei e per di più ora è un ribelle. Il loro incontro inizia fin da subito a fare scintille, inutile resistere all’attrazione. Qualcosa, però, di inevitabile li aveva divisi anni fa e li tiene ancora divisi.
Nel mentre Lucan si ritrova non solo con un ricercatore umano scomparso, ma anche con Mira rapita, una Compagna della Stirpe, una donna che fa parte della famiglia dell’Ordine. Oltre a tutto questo un ombra oscura e minacciosa si allunga sempre più sul summit della pace. In mezza a tutto questo Mira e Kellan si ritrovano a dover combattere contro qualcosa di inevitabile. Riuscirà Mira ad avere accanto a sé per l’eternità Kellan? Il giovane potrà resistere alla tentazione di averla e tenerla al sicuro? Cosa prospetta il destino per loro? Chi è il vero nemico che non vuole questa pace?
Che difetti si possono trovare nel dodicesimo romanzo di una saga? Una marea, ma non in questo. Lara Adrian ha creato un romanzo veramente bello e unico, che permette al lettore di leggerlo anche in assenza dei romanzi precedenti. Già questo per me è un enorme punto a suo favore, ma aggiungiamo anche la sua originalità. Vampiri: ormai ce li forniscono in tutte le salse, ma le sue creature non sono vampiri, sono maschi della Stirpe. Hanno le classiche caratteristiche, sangue per nutrirsi, canini a punta e allergia al sola, ma quel che li distingue dagli altri sono le loro origini. Sono degli alieni, con tanto di dermaglifi sul corpo, occhi che cambino allungandosi e diventando ambrati, viso che si trasforma in linee più dure da predatore, affascinanti ed erotici. La cosa ancora più unica è la presenza delle Compagne della Stirpe, donne con una voglia particolare, le uniche a poter generare altri maschi della Stirpe. Oltre a tutto questo la zona romance/erotica nel romanzo è sempre dolce e delicata. Le sue creature sono sempre così ombrose e affascinanti e le sue eroine così determinate e fragili allo stesso tempo.
«Guardami negli occhi. Brillano ancora. Hanno ancora il bagliore della fame, nonostante mi sia nutrito a sazietà di Candice. Guarda i miei dermaglifi, Mira. Ti sembrano indichino sazietà o li vedi contorcersi lividi per la fame, tinti di colori cupi di un bisogno diverso, più profondo, quando sono di fronte a te?»
Ne Il Bacio Rivale ci sono due protagonisti, Mira e Kellan. Due personaggi creati in modo magistrale e realistico. La bravura della Adrian è quello di creare personaggi, non solo con i classici sentimenti, ma anche con tutte le sfumature di questi possibili. Odio e amore, ma anche tutto quello che sta in mezzo e i mille dubbi che nascono nelle situazioni difficili. Queste caratteristiche non le da solo ai protagonisti, ma anche a tutti i personaggi che li circondano. Lucan, Nathan, Renata e tanti altri che troviamo nel romanzo, non rimangono nomi e ombre, ma diventano persone “reali”. Entrano ed escono nella vita dei protagonisti portando avanti anche le loro storie personali. Ogni nome che il lettore incontra ha con sé un bagaglio di sentimenti, dubbi e realtà che lascia senza fiato e con la curiosità di scoprire cosa succederà nelle pagine seguenti a quel personaggio.
L’aveva amata per quasi tutta la vita. Quel sentimento non era mai svanito, nemmeno in tutto il tempo che le era stato lontano. E adesso che sentiva il potere di avere di nuovo Mira accanto a sé, di averla nel suo mondo – nel suo cuore – non sapeva come avrebbe trovato la forza di lasciarla.
Lara Adrian ha un suo stile unico e molto leggero, che si può definire “da spiaggia“. Lo si legge con piacere. È uno di quei romanzi che si tiene sul comodino e si legge poco prima di chiudere gli occhi dopo una giornata stressante e pesante. Lo stile semplice spesso è un difetto perché si rischia di trovarsi tra le mani qualcosa di infantile. L’autrice, però, usa un linguaggio ed un modo per esporre le cose che incantano e incatenano il lettore fino alla fine. La capacità di creare una saga, che parò non lega il lettore, è una dote veramente unica. I personaggi secondari che crea affascinano quanto i protagonisti e suscitare l’inevitabile domanda: scriverà un romanzo su di lui?
Mira si piegò su di lui, dando sfogo con le sue lacrime a un dolore insopprimibile che lo annientava, più ancora delle pallottole e dei tanti errori commessi in passato. Voleva dirle che gli dispiaceva. Voleva dirle che l’amava. Che l’aveva sempre amata e l’avrebbe amata per sempre, non importava cosa lo attendeva dopo la morte.
La saga Stirpe di mezzanotte mi mancava veramente tanto. Arrivata al culmine con Il Bacio Ribelle, nel quale vediamo lo scoppio della Prima Alba, pensavo di non poter gustare più la compagnia dei suoi vampiri. Invece, dopo una piccola pausa, nella quale ha continuato a scrivere romanzi rosa come La signora del coraggio, eccola tornare con Il Bacio Rivale. Riporta in campo due personaggi che nei libri precedenti abbiamo incontrato come bambini, ora adulti con i loro sentimenti e i loro ostacoli. Un nuovo nemico per l’Ordine, ma anche una nuova generazione di maschi della Stirpe. La curiosità di scoprire cosa succede dopo mi porta a sperare di trovare presto un altro libro di Lara Adrian. Continuo a pormi le stesse domande, che si porranno anche i lettori che lo leggeranno: chi sarà il prossimo protagonista? Cosa faranno i cattivi?
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