Dragon Ball Super: Commento Episodio 75

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episodio 75

Commento all’episodio 75 di Dragon Ball Super

Raramente mi trovo a commentare episodi filler perché, indipendentemente dalla loro qualità, mi danno una sensazione di forzatura.
Per quanto riguarda Dragon Ball Super, gli unici filler che ho commentato sono il #71 e il #72, perché inizialmente credevo davvero fossero canonici. A questi oggi si aggiunge l’episodio #75. Stavolta so con certezza che si tratta di un episodio filler, ma devo dire che mi ha davvero colpito per più motivi. In particolare per lo spazio che finalmente viene dato alla coppia che ha fatto la storia di Dragon Ball: Goku e Crilin.

La prima parte dell’episodio è molto semplice e non merita di troppe riflessioni. Goku è in cerca di uno “sparring partner” per allenarsi, non potendo chiedere aiuto a Whis che si trova presso una sorta di “meeting” tra dei della distruzione e Kaioshin di tutti gli Universi (piccolo riferimento alla saga che verrà). Dopo aver scambiato qualche colpo con Gohan, il nostro Saiyan, su consiglio di Goten, si reca da Crilin per chiedergli di allenarsi come ai vecchi tempi.

Proprio il “come ai vecchi tempi” è la chiave di lettura dell’intero episodio.
Crilin, dopo un momento di insicurezza, viene spronato dalla moglie e dalla figlia ad abbandonare momentaneamente la divisa per tornare a vivere la vita che fa per lui, ovvero quella da combattente.
Con un bell’effetto in secondo piano ripercorriamo i ricordi dei due compagni d’avventura, che decidono finalmente di tornare ad allenarsi dal loro primo maestro: Muten.

L’allenamento

La chiave per l’allenamento è la stessa di molti anni fa, ovvero sfruttare i gusti “particolari” del maestro per ottenere i suoi insegnamenti.
L’allenamento è un piacevole ritorno al passato: niente onde esagerate, niente trasformazioni, soltanto puri e semplici colpi di arti marziali. La superiorità di Goku è schiacciante, passiamo così alla seconda parte dell’allenamento.
Anche a questo punto è la semplicità a far da padrona. L’obiettivo della “missione” è quello di portare al Maestro Muten la Pianta del Paradiso, un’erba molto rara che cresce nel cuore di una foresta su una certa isola.
Giunti sul posto, i due compagni trovano l’ennesimo piacevolissimo riferimento al passato: la vecchia Baba sarà la loro guida in questa missione.
Guidati dalla chiaroveggente, Goku e Crilin si addentrano nella foresta, che si rivela un luogo molto particolare.

Andando a citare “Star Wars: L’Impero colpisce ancora”, i due protagonisti si trovano a dover affrontare le illusioni di tutti i nemici da loro sconfitti in precedenza. Oltre ai più recenti Buu, Cell e Frieza intravediamo anche Vegeta e il Grande Mago Piccolo.

Mi devo complimentare anche per la fotografia. Non per i livelli raggiunti, ma per uno sperimentalismo e novità che mai avevo visto in tutto Dragon Ball. Ho apprezzato tantissimo le varie inquadrature sviluppate in orizzontale, in particolare quella quando Muten interrompe di colpo la prima parte dell’allenamento di Goku e Crilin.

Pur essendo filler ci sono alcuni aspetti che superano molti episodi non solo di Super, ma anche del suo predecessore. Finalmente vediamo un episodio in cui le classiche mazzate vengono messe da parte per rispolverare il rapporto tra due compagni di vecchia data che, ora come all’epoca, per diverse motivazioni vogliono diventare più forti. Il tutto condito da flashback, personaggi ripresi dopo troppo tempo, inquadrature e particolari che riportano la nostra mente indietro nel tempo ad assaporare quella prima parte di Dragon Ball, semplice, divertente e genuina che in molti hanno rimpianto durante Z e che stanno in parte rivivendo in Super.

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