Krypton 1×01, la recensione del pilot

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Krypton

La recensione di Krypton, la serie dedicata alla famiglia di Superman prodotta dal canale Syfy

Il primo episodio di Krypton, la serie incentrata sul nonno di Superman, non si presenta nei migliori dei modi. Ma non evita di regalare qualche sorpresa allo spettatore.

Nei primi minuti dell’episodio assistiamo alla caduta della casata di El, già in carenza di associati. Val-El, il nonno del nonno di Superman (fa ridere, siamo d’accordo), viene giustiziato a causa delle sue tesi atte a dimostrare che altra vita è presente nell’universo, in particolar modo di natura bellicosa. Ciò porta anche allo scioglimento della casata El, che priva del nome Seg-El (il nonno di Superman), suo padre e sua madre.

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Se questa introduzione ci mostra esattamente ciò che ci aspetteremmo da Krypton – e parlo a chi conosce il pianeta solo dalle fugaci apparizioni al cinema – tutt’altro ci si presenta vent’anni dopo, nelle sequenze immediatamente successive.

Seg (non più -El) si procura da vivere pestando ufficiali nei bar e riscattando scommesse. Le strade in cui si muove sono strette, le abitazioni sembrano scavate nella roccia: è uno scenario medievale, a dispetto di quello che ci si aspetterbbe dalla gloriosa Kandor, la capitale del pianeta. Su Krypton si è imposto un regime basato sul credo religioso del dio Rao, il quale ha attuato una forte propaganda e una censura ferrea che ha generato numerosi oppositori.

Ciò che immaginavamo sul mondo e i modi dei kryptoniani viene frantumato dall’ignoranza di Seg e dal mondo che abita.

Vengono presentati un buon numero di personaggi, tutti adeguatamente connessi tra loro. Il tessuto relazionale è saldo e inedito, ma è soggetto a stereotipizzazioni fantasy e adolescenziali piuttosto banali.

Seg intraprende una relazione clandestina con Lyta-Zod, figlia del violento generale della gilda militare e promessa sposa di Dev-Em. Il capo magistrato di Kandor, Daron-Vex, nonché giustiziere di Val-El, desidera controllare il senza-casata Seg, cedendogli sua figlia in sposa.

Trame non originali, ma che destano curiosità ai fan delle serie a fumetti. Ad esempio, il nome Zod della compagna di Seg risulta appetitoso per i lettori di DC Comics, che saranno stimolati a scoprire come i fatti si evolveranno nelle versioni canoniche ben più conosciute.

Intrigante anche la connessione diretta con il personaggio di Superman.

Non viene chiaramente mostrato, seguiamo vicende avvenute ben 200 anni prima, ma un misterioso uomo proveniente da una terra prossima avvierà un potenziale ciclo infinito in cui il futuro influenza il passato tanto quanto il passato si accanisce sul futuro.

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Il nome di Seg nei fumetti è Seyg-El, palese riferimento al co-creatore Jerry Siegel.

Il misterioso uomo si rivela essere Adam Strange. Inizialmente saremo fortemente straniti dalla sua presenza perché il suo abbigliamento mal si sposa con gli scarti delle scenografie di Man of Steel e ciò non aiuterà a contestualizzare da subito le vesti grafiche della serie. Tuttavia, in breve Strange ci spiegherà che effettivamente lui non proviene da nessun luogo di Krypton, tanto meno di questo tempo, e introdurrà una serie di elementi familiarissimi ai fan di Superman, tra cui la Fortezza della Solitudine.

La missione di Adam Strange è quella di avvertire Seg del futuro che attende suo nipote, in quanto qualcuno è intenzionato a eliminare l’uomo d’acciaio sterminando la sua dinastia nel passato.

Un coinvolgimento più fisico dell’uomo d’acciaio sarebbe possibile grazie alle numerose realtà parallele presenti nel DC Universe, che permettono di non badare troppo alle coninuity già presenti in tv e al cinema. Tuttavia, la serie guadagnerebbe molto a intrecciare autonomamente tutti i fili ormai scoperti senza l’utilizzo di personaggi di spicco del DC Universe.

Inoltre, l’indipendenza dalle altre realtà permette l’utilizzo di personaggi importanti ma ancora secondari o inediti negli universi televisivi e cinematografici. Difatti, un’enorme sorpresa spetterà al pubblico che giungerà alla fine dell’episodio.

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In conclusione, lo show non si distingue particolarmente dalle serie The CW, ma sono chiari gli intenti propositivi. La sceneggiatura non brilla in acume e, molto chiaramente, il primo episodio è stato gestito in maniera piuttosto rapida e concentrata perché si temeva la cancellazione (stiamo pur sempre parla del nonno e del nonno del nonno di Superman, ricordiamo).

L’impegno è evidente e apprezzabile, ma nessun elemento riesce a distinguersi con fermezza.

L’intreccio dei personaggi, la gestione del materiale canonico e la presenza di Adam Strange per volontà dello stesso Superman offrono materiale sufficiente a tirar su una serie tutt’altro che discreta. La commistione di elementi quali fantascienza, religione e storia potrebbe giungere a un buon equilibrio che non è stato possibile verificare in questo primo episodio per il ritmo poco omogeneo.

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