Mad Max: Fury Road. Recensione

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Dopo il successo della trilogia Mad Max, che ha lanciato il grande Mel Gibson, George Miller ci propone il quarto capitolo. Mad Max: Fury Road

Ieri abbiamo conosciuto la saga di Mad Max nell’articolo Mad Max: il papà di Kenshiro, oggi scopriamo qualcosa di più sull’ultimo film. Il quarto capitolo rilancia la saga con tutta la pazzia possibile. In Mad Max: Fury Road troviamo un irresistibile Tom Hardy nel ruolo del protagonista, Max Rockatansky, e la stupenda, e selvaggia, Charlize Theron nei panni dell’imperatrice Furiosa.

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“Il mondo crollava, e ognuno di noi, a modo suo, era a pezzi… Difficile capire chi fosse più folle, io… o gli altri…”

In un futuro post-apocalittico, cerca di sopravvivere un ex-poliziotto di nome Max Rockatansky scappando dai ricordi della famiglia perduta e dai Figli della Guerra. Quest’ultimi sono uomini comandati da un dispotico Immortan Joe che domina la Cittadella e la sua popolazione. Il suo potere è dato dall’acqua, un bene ormai scarso e raro. In più ha un esercito di esaltati che lo adorano come un dio: i Figli della Guerra. Ragazzi e uomini spesso malati di tumori o malformazioni, che crescono con solo l’obiettivo di servire Immortan JoeMax viene catturato da questi ed etichettato come “donatore di sangue universale” e, di conseguenza, sfruttato come una sacca umana dai Figli della Guerra, che a causa delle loro malattie devono continuamente subire trasfusioni.

Nel frattempo l’imperatrice Furiosa, una donna guerriera che ha scalato i ranghi dell’armata di Immortan Joe, si ritrova a guidare un’autocisterna corazzata, nominata blindocisterna. Il suo compito è portare il carburante a Gas Town, una città che si trova dall’altro capo della Fury Road. La donna ha però altri progetti. A metà tragitto devia verso un’altra meta sconosciuta contravvenendo agli ordini. Ha rubato qualcosa a Immortan Joe. Ha rubato qualcosa di molto importante per lui, e pur di riottenere ciò che è suo, gli scatena contro tutta la sua armata in un inseguimento senza limiti. Per un gioco del caso Max si ritrova trascinato in questo inseguimento che lo porterà, per pura fortuna, alla libertà, ma anche ad aiutare Furiosa e con lei tentate l’impossibile.

Cosa succederà? Cosa ha rubato Furiosa di così importante? Dove andranno? Cosa dovranno fare per conquistare la libertà?

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La trama è estremamente semplice e lineare.

Un uomo, Max, vuole solo sopravvivere e scappare dai suoi incubi. Per un gioco del destino si ritrova su una blindocisterna insieme a una donna, Furiosa, che è in cerca della redenzione. Non ci sono colpi di scena, tranelli svelati di colpo, flashback o cose simili. C’è semplicemente il lungo viaggio verso la libertà, verso una vita migliore, verso la redenzione. La semplicità del film fa godere al massimo lo spettacolo. Pieno di macchine super estreme, follia pura dei personaggi, esplosioni e armi, tutte quelle cose che in una trama più complicata finirebbero in secondo piano.

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La recitazione complessiva è stata veramente superba.

Tutti gli interpreti hanno dato il proprio meglio e hanno reso benissimo le emozioni provate dai propri personaggi, sia a livello espressivo che di gesti. Prima di parlare del protagonista, diamo spazio alla sua spalla Charlize Theron, nei panni di Furiosa. L’attrice risulta totalmente trasformata, oltre al grande cambiamento estetico, c’è da dire che interpreta Furiosa in modo davvero magistrale e dimostra ancora una volta le sue grandi doti di attrice. Alla fine risulta lei la vera protagonista della pellicola rispetto a Tom Hardy, essendo anche il punto focale di tutta la trama. Che il titolo sia sbagliato?

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Parliamo del Mad Max interpretato da Tom Hardy.

Alla fine del film mi sono ritrovata a confrontare il suo lavoro con quello di Arnold Schwarzenegger in Conan il barbaro. Entrambi dovevano essere i protagonisti nelle rispettive pellicole, ma entrambi si ritrovano con pochissime battute e messi in ombra da colei che doveva essere la spalla. Max risulta essere solo il collante di tutto, colui che combatte per aiutare qualcuno che ha un progetto più grande del suo. Risulta freddo e distaccato, non cambia mai l’espressione facciale, non è a causa di mancanza di bravura, anzi mostra la sua grande dote d’attore. Il protagonista è un uomo distrutto, che non vive, ma sopravvive. Un uomo che vuole solo liberarsi dai suoi incubi e non ha nulla dell’eroe, o delle doti che questo dovrebbe avere. Durante le poche battute mostra il suo lato più rude, poche parole che mostrano come sia da tempo solo e come voglia isolarsi da tutti. Nonostante sia finito relegato nell’ombra di Charlize TheronTom Hardy ha dimostrato quanto sia versatile e un grande attore.

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Arriviamo alla fine a parlare di tutti gli altri personaggi

Un grande applauso va a Nicholas Hoult che interpreta uno dei Figli della GuerraNux. Difficile dimenticare anche le bellissime mogli di Immortan Joe. Con grande sorpresa, anche se per una piccolissima parte, troviamo un volto noto a tutti: nei panni di una valchiria, la sempre bellissima Megan Gale. Bisognerebbe parlare di ognuno di loro, di ogni personaggio che si vede, ma non è possibile, anche se tutti loro hanno trasmesso sempre il massimo agli spettatori.

Nicholas Hoult mostra appieno la follia di una società malata, che è stata completamente traviata dalle parole di un leader. Un ragazzo che morirebbe senza ripensamenti solo perché Immortan Joe gli ha detto di farlo. Le cinque mogli, invece, sono le varie sfumature di donna (la timida, la guerriera, la saggia), sono tutte donne bellissime e che vogliono solo scappare dalla loro prigionia. Tutti, anche coloro che fanno solo da comparse, trasmettono al pubblico il degrado e la follia di una società distrutta.

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Se si parla di Mad Max, si parla dei suoi mezzi estremi, assurdi, apocalittici e bizzarri

Le macchine che incontriamo in Mad Max: Fury Road, sono, ad esempio, maggiolini arrugginiti montati sopra gomme da monster con tanto di terrette mitragliatrici. Ogni mezzo è estremo al punto giusto, ma fanno ben notare anche come l’uomo si possa ingegnare con quello che gli rimane per poter sopravvivere a intemperie, esplosioni e combattimenti.

Parlando del trucco, c’è un netto contrasto tra la semplicità delle mogli, che in mezzo a tutta quella violenza sembrano candide e pure, e i Figli della Guerra, con i loro tumori che crescono sul corpo, il corpo glabro e bianco, i tatuaggi, ustioni e modifiche estreme. I vestiti che indossano, non solo i due protagonisti, ma anche le valchirie, sembrano stracci, vari indumenti rattoppati insieme per ripararsi dal caldo estremo del deserto che li circonda. Ogni dettaglio è perfettamente curato per esprimere al massimo il personaggio. Maschere di ossigeno, deformazioni fisiche, piercing e vestiti molto particolari, fanno perfettamente capire come l’uomo si sia ucciso con la guerra e ora tenti di nascondere i tumore e le altre malattie.

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Gli effetti speciali sono mostruosamente stupendi

La cittadella è spettacolare, ma quando ci si imbatte nella tempesta di sabbia monda l’adrenalina e ti ritrovi con la pelle d’oca. Gli effetti speciali caricano il pubblico attimo dopo attimo, esplosione dopo esplosione. La scena indimenticabile, e che fa ben capire quanto sia estremo il film, è proprio quella della tempesta. Questo muro di sabbia contro il quale si buttano i protagonisti pur di scappare e salvarsi. Le esplosioni sono sempre esagerate, spettacolari e tengono il pubblico col fiato sospeso. Non si sa mai dove finiranno i pezzi, cosa succederà dopo l’esplosione o cose ne uscirà, o meglio, chi ne uscirà. Se il trucco non bastava, gli effetti speciali mettono la ciliegina su una torta formata da pazzia pura.

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Mad Max: Fury Road è un film imperdibile

George Miller aveva creato una trilogia indimenticabile. Molti non si ricorderanno i titoli, ma basta una piccola scena, o dettaglio, e tutti si ricordano di quei combattimenti folli con auto e armi estreme. Riprendere il franchising è stato rischioso, ma il risultato è un film stupendo e, probabilmente, indimenticabile come gli altri tre. Folle continue, combattimenti, corse estreme, tutto portato al massimo, esagerando e osando. Una strada verso la redenzione, lastricata da follia, sangue, cartucce e esplosioni. Un film carico di adrenalina. Impossibile dimenticarlo

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