Gli amanti del vintage ricorderanno sicuramente Pokémon Rosso e Blu, i capostipiti della celeberrima serie di giochi di ruolo giapponesi. Detto questo, ci sono segreti e curiosità di cui non tutti sono ancora a conoscenza.
Less is more. Nei videogiochi, a volte, il minimalismo paga. Gli appassionati del retrogaming non avranno certo dimenticato Pokémon Rosso e Blu, gli artefici del successo di una delle saghe più longeve e redditizie della storia e di uno dei primi fenomeni cult dilagati sul web. Più di un ventennio è trascorso dall’arrivo sul mercato giapponese (e, successivamente, su quello nord-americano, australiano ed europeo) dei primi due videogame sviluppati da Game Freak per la console Game Boy. Ma nonostante il passare del tempo, la Pokémania non accenna a fermarsi. Ne è la prova il fatto che la creatura di Satoshi Tajiri è ancora oggi il media franchise che guadagna di più in assoluto, lasciando nettamente alle spalle brand del calibro di Star Wars, Disney e Harry Potter.

Senza dubbio, la serie televisiva ha contribuito al successo del brand giapponese. Tuttavia, c’è proprio il lancio dei primissimi videogiochi all’origine di uno dei fenomeni più riusciti nel settore dell’intrattenimento. L’innovativa game experience ha senza dubbio contribuito a far salire la febbre da Pokémon, grazie al sistema di battaglie a turni e agli scambi “in link”. Insomma, proprio come si diceva in apertura, less is more. Il fascino e l’emozione fanno passare in secondo piano aspetti come la grafica a 8 bit e gli effetti sonori rudimentali. Per di più, in Pokémon Rosso e Blu c’è davvero molto da fare, e non mancano segreti e dettagli nascosti tutti da scoprire.
La sala giochi di Celestopoli
Per lungo tempo il settore videoludico ha attinto a quello del gioco d’azzardo. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 si giocava invece a Casinò Kid (NES), a High Stakes Gambling (Game Boy) e a Golden Nugget 64 (Nintendo 64). Ma si poteva provare il brivido dell’azzardo anche nel Game Corner di Celestopoli. Qui ci sono 35 slot machine che ufficialmente funzionerebbero con un Generatore di numeri casuali (RNG). La più fortunata, però, sta nella colonna in basso destra. Il suggerimento è quello di giocare alla slot fortunata cercando di ottenere almeno due vittorie nei primi 4 o 5 tentativi. In caso di vittoria si avrà l’opportunità di guadagnare parecchi soldi con cui acquistare le Pokéball e le pozioni necessarie per il prosieguo del gioco.
Quella che due decenni fa poteva sembrare una piccola rivoluzione, cioè la commistione di generi diversi, è oggi diventata pressoché la norma: sono sempre di più, infatti, i videogiochi che attingono dal mondo del gambling per offrire agli utenti trame più avvincenti, premi e punti, e un divertimento maggiore. Da GTA ai Sims, sono oggigiorno molto frequenti le slot machines, così come il poker e la roulette: i personaggi dei videogiochi hanno modo di divertirsi puntando d’azzardo. Questo consente loro di guadagnare monetine che possono essere utilizzate per proseguire nel gioco, o acquistare funzionalità segrete. La popolarità dei giochi da casinò è dunque sempre maggiore, anche grazie a queste commistioni all’interno del mondo videoludico.
A distanza di anni, tuttavia, agli amanti delle slot, così come a quelli dei Pokémon, e più in generale agli appassionati dei mix di generi e culture diverse, rimane una domanda: come mai l’industria dell’intrattenimento e i vari operatori di gioco online non hanno cavalcato quest’unione suggerita dai giochi Blu e Rosso? Sono infatti molto popolari le slot a tema cartoon: dai Griffin a South Park, dalla Pantera Rosa ai Flintstones. E si tratta di esempi con un potenziale certamente minore rispetto a quello che avrebbero avuto i Pokémon. Sempre più cartoni animati sono stati riadattati o pensati in toto per un pubblico adulto, e gli ideatori di slot sono costantemente alla ricerca di nuovi temi: la connessione, dunque, è piuttosto lineare e attrae verso le seconde gli appassionati dei primi.
Catturare Mew
Mew, il celeberrimo e chiacchieratissimo 151° Pokémon, ha mantenuto vivo a lungo l’interesse nei confronti del gioco. Mew è il simpatico gattino rosa che ha popolato i sogni, e forse anche gli incubi, dei Pokéfan. La creatura tra mito e realtà è stata inserita solo dopo la fase di testing del gioco, grazie a un piccolo spazio venutosi a creare nella cartuccia. È ottenibile solo tramite lo speciale glitch per catturare Mew.

La sfida al Professor Oak
Quella contro il Professor Oak, il mentore del protagonista, doveva essere la vera battaglia Pokémon finale dei due giochi di prima generazione. Non si sa se per questioni di tempo o altro, gli sviluppatori decisero però di non inserire lo scontro nella storia. La sfida al gioviale scienziato che lavora nel laboratorio di Biancavilla è tuttavia una possibilità alla quale accedere esclusivamente tramite un glitch che, bisogna dirlo, si rivelerà particolarmente difficile. Anche perché il boss finale, come detto in questo video, può fare affidamento su una squadra ben più porte di quella schierata da Blu all’Arena Pokémon.
Incontrare gli sviluppatori di Game Freak
Ai creatori di Pokémon non manca certo il senso dell’umorismo, né l’audacia di infrangere la quarta parete. Tanto da inserire un curioso e simpatico easter egg nel centro commerciale di Celestopoli. Al terzo piano del più grande negozio di tutta Kanto, i giocatori avranno l’opportunità di fare la conoscenza, nientedimeno che, del team di sviluppo a 8 bit della Game Freak.
Catturare MissingNo
MissingNo, il “numero mancante”, è un misterioso Pokémon rilasciato nelle versioni di Rosso e Blu per il mercato USA. In origine erano state previste 190 specie di Pokémon, successivamente ridotte a 150 (o 151, se si conta anche Mew). La creatura, per un problema tecnico, è però sfuggita al “piano di riduzione”. Per combatterla, o catturarla, è possibile sfruttare il glitch del vecchio. Bisognerà parlare con l’anziano di Smeraldopoli, che inizialmente mostrerà come catturare un Weedle selvatico. Con la mossa Volo si potrà quindi raggiungere l’Isola Cannella, utilizzare un Pokémon dotato della mossa Surf e nuotare lungo il bordo che costeggia la palestra di Blaine. A questo punto comparirà un Pokémon selvatico che, guarda caso, sarà proprio un MissingNo.
A questo punto, non resta altro che augurare buon divertimento e, soprattutto… Gotta catch ’em all!