Sherlock: torna l’eccentrico detective, in una versione moderna dei racconti di A.C. Doyle, che vaga per le strade di Londra col suo fidato assistente Watson
Sherlock
Per chi non lo sapesse, Sherlock Holmes, interpretato da un fenomenale Benedict Cumberbatch, è un detective londinese con una personalità spesso egocentrica e narcisista ma costantemente geniale; il suo fidato assistente, John Watson, interpretato da Martin Freeman (sì, proprio colui che a suo tempo interpretò Bilbo Baggins in Lo Hobbit), è invece un medico ligio al dovere, piuttosto discreto e pacato.
Quando guardiamo questa serie tv le opposte personalità dei due protagonisti è forse una delle prime cose che salta all’occhio ma è proprio questo ad attirarci: Sherlock e Watson hanno due caratteri opposti che si scontrano e si incontrano nel tentativo di risolvere misteri e omicidi. L’accoppiata è vincente.
Sherlock è una serie tv veloce: sono veloci i dialoghi, sono veloci le soluzioni ai misteri minori, sono veloci le intuizioni geniali del detective protagonista. I dialoghi dei due protagonisti spiccano per brillantezza e vivacità. Sia Sherlock sia Watson rendono le puntate ironiche, vivaci e surreali.
Ancora una volta la trama è ben intrecciata e anche in questo caso molto veloce, presentando in questa quarta stagione dei momenti di grande tensione.
Sicuramente in Sherlock azione, mistero e psicologia sono ben bilanciati, creando un mix omogeneo.
In questa quarta, e forse ultima stagione, i due protagonisti vivono forse il momento più drammatico dell’intera serie. Tutto ha inizio con il primo episodio, L’abominevole sposa, che sembra essere un preludio di ciò che succederà nel corso dell’intera stagione. Questo episodio infatti sembra essere una sorta di pretesto per avviare la tempesta emozionale cha si abbatterà su Sherlock e Watson.
Sherlock ha sempre dimostrato enormi difficoltà con le emozioni, proprie e altrui, infatti potrebbe essere scambiato per il fratello di Sheldon Cooper, per capirci.
Sicuramente nel corso delle stagioni Sherlock ha imparato a conoscere e a provato a comprendere le emozioni e le loro virtù, soprattutto grazie al rapporto instaurato con John.
In questa, forse, ultima sfida Sherlock ha dovuto capire perché tutte queste emozioni gli sono sfuggite, perché gli sono rimaste sconosciute per così tanto tempo.
In attesa di notizie ufficiali l’ultima puntata, Il problema finale, sembra davvero IL finale di serie oltre che di stagione, a partire dal titolo per arrivare al saluto finale piuttosto esplicito.
Per quanto mi riguarda è stato un finale di stagione estremamente coinvolgente, ricco di tensione e con atmosfere quasi horror anche se indubbiamente ci sono dei difetti (addirittura buchi di sceneggiatura, basti pensare a Watson incatenato nel pozzo a cui viene lanciata una corda).
Di per sé però credo sia stato un finale che funziona: il suo scopo era probabilmente quello di lasciare noi spettatori con un senso di completezza, con l’animo leggero perché tutto è finito bene e diciamolo, proviamo già nostalgia all’idea che si sia conclusa qui LA serie tv su Sherlock Holmes.
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A presto cinefili,
erigibbi
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