Superman: Brian Michael Bendis parla della sua gestione del personaggio e delle grosse novità della serie

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Brian Michael Bendis

Superman entra ufficialmente nel periodo di gestione di Brian Michael Bendis, prolifico autore per Marvel Comics che tende da subito a mettere in chiaro i punti più importanti del suo lavoro e a rispondere a dubbi e incertezze dei fan DC Comics

Come sappiamo già da tempo Brian Michael Bendis ha lasciato Marvel Comics per entrare tra le fila di sceneggiatori della DC Comics. Brian Bendis è stato per lungo tempo il fiore all’occhiello della Marvel, capace di reinventare i personaggi e far crescere la popolarità di serie di minor calibro. Rilancia gli Avengers occupandosi per otto anni di Avengers, New Avengers, Dark Avengers e Mighty Avengers; scrive un apprezzatissimo ciclo di Daredevil e dal 2012 al 2015 è alle redini delle serie mutanti e dei Guardiani della Galassia, occupandosi ampiamente del rilancio Marvel NOW! Bendis riveste anche un ruolo centrale nella creazione dell’Ultimate Universe per il quale realizza la serie Ultimate Spider-Man, occupandosene per oltre 200 numeri; gli vengono affidati i crossover Age of Ultron, Civil War II, ma ancora prima House of M, il grande evento che ha dato il via a un susseguirsi di eventi per il mondo vendicativo e mutante. Questi sono solo alcuni dei contributi che Brian Michael Bendis ha dato alla Marvel e al mondo del fumetto e forse proprio da questo deriva la sua decisione di passare in casa DC, in cerca di nuove sfide e stimoli.

Era praticamente scontato che a un “novellino” come Bendis venisse dato il compito di gestire alcuni dei personaggi di punta dell’universo DC e si è decisi di partire proprio da Superman e le testate che coinvolgono l’iconico eroe.

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Action Comics #1000 ha messo in moto eventi dalle conseguenze potenzialmente dirompenti sul futuro di Superman. Il primo numero di Man of Steel, la miniserie scritta da Brian Michael Bendis, proseguirà quanto già letto, mostrando ai lettori sempre più del personaggio di Rogol Zaar, nuova nemesi che ha fatto rivelazioni scioccanti sulla distruzione di Krypton.

L’immagine che avete visto in copertina e che ritrae Rogol Zaar sarà molto importante per il futuro dell’Universo DC. I volti che vedete appartengono al Circolo e quel che essi hanno fatto nel corso degli anni, la relazione che Rogol ha con loro e il modo in cui tutto questo si connette alla storia dell’universo in generale avranno pesanti ripercussioni all’uscita di Superman #1. Daranno vita a una nuova, enorme saga sul personaggio che ci terrà compagnia per un intero anno.

Per la fine del primo anno di storie di Superman, vedremo l’intera massa della galassia dell’Universo DC slittare per le conseguenze di quel che è successo. E Superman sarà esattamente al centro degli eventi. La storia si prospetta di grosse portate e ha a che fare con il passato delle Lanterne Verdi, con Hawkworld e con ogni singolo angolo dell’Universo DC, inclusi luoghi che ancora non vi abbiamo mostrato.

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Che ci siano trame in corso da tempo sul punto di essere rivelate è confermato anche da quanto ha dichiarato recentemente Scott Snyder, riguardo gli eventi di Dark Nights: Metal e riguardo le trame di Justice League.

Con la scoperta di una breccia nel Muro della Fonte, tutti gli indizi sul motivo e sulla natura del Multiverso e sulla sua origine iniziano a manifestarsi. Uno di essi è un portale verso un’area dello spettro emozionale che non abbiamo mai visitato prima. Si tratta di un luogo che contiene gran parte delle peggiori emozioni nascoste che non ammettiamo di avere. Barry Allen scoprirà che esiste una Forza dell’Immobilità all’interno della Forza della Velocità. E altre cose di questo genere.

Brian Micheal Bendis rilascia nuove, rapide dichiarazioni riguardo al suo impegno su Man of Steel, Action Comics e Superman. Secondo quanto sostiene lui stesso, intervenire su un personaggio significa aggiungere elementi alla sua mitologia, più di quanti non gli vengano sottratti. E Bendis sta lavorando proprio su questo piano, avendo già creato diversi nuovi personaggi.

Il mio primo istinto è aggiungere e non distruggere. Sono arrivato su serie importanti già in passato e sono stato distruttivo con leggerezza. Cosa che spesso è divertente e che anche alla gente piace. Ma, diventando vecchio e imparando qualche lezione dal mio passato, ho capito che mi diverto un sacco ad aggiungere giocattoli al cesto. E, onestamente, l’accordo che ho con la DC mi ispira alla creazione di quanti più giocattoli possibile.

Quando muovi i tuoi primi passi su Superman, nonostante il nucleo fondamentale dei personaggi sia meraviglioso e già pronto, ti rendi conto che a Metropolis c’è ancora un sacco di roba da approfondire e che le parti che già sono state edificate hanno bisogno che ci si diverta con esse. Il che include l’aggiunta di nuovi antagonisti e personaggi nella vita di Clark, nuovi impiegati del Daily Planet, nuovi cattivi per le strade di Metropolis e nei cieli soprastanti.

Sinora, ho creato quattordici nuovi personaggi. Diamine, se ho un atteggiamento propositivo. Non dico che tutti avranno successo e che tutti saranno il nuovo Rocket Raccoon, ma tutti quanti sono figli delle vicende della storia e dall’onesto bisogno di aggiungerli. Grazie a loro, ci saranno parecchie storie in più da raccontare.

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Tra questi personaggi, uno ha già fatto enorme scalpore: Rogol Zaar, il nuovo cattivo introdotto sulle pagine di Action Comics #1000, è al centro della storia. Le sue origini hanno iniziato a dipanarsi su Man of Steel #1.

Stavo facendo questo enorme lavoro di rilettura di un sacco di cose che avevo già letto nel corso degli anni. Rileggere come co-autore è una cosa completamente diversa, però, rispetto a quel che fai da appassionato o da competitor curioso. L’atteggiamento è completamente diverso. Tra le letture c’era anche quella di Crisi Infinita, e anche in questo caso mi ha fatto un effetto completamente diverso rispetto a quando, per me, [Crisi Infinita] era semplicemente “quella storia che fa concorrenza ad House of M”.

C’è materiale per ottant’anni di Fumetto, più quello di altri media, perché una parte importante del DNA di Superman ha avuto origine nei radiodrammi e nelle serie TV. C’è molto da vagliare. Insomma, stavo rileggendo e, qualora mi fosse venuta in mente un’idea, avrei telefonato a Dan DiDio, per essere sicuro che fosse accettabile in termini di continuity, per sapere se fosse o meno il caso di ragionarci sopra.

Ho chiamato e ho chiesto se fosse mai stata raccontata una storia su quel che davvero è successo a Krypton. Dan aveva una certa voce, che da collega autore sapevo essere un buon segno. Mi ha chiesto in che senso “quel che davvero è successo?”. In quel momento, sapevo che mi sarei divertito un sacco. Quella domanda ci ha messi su un piano inclinato, fatto di ricordi sulle precedenti storie riguardanti la distruzione di Krypton. Che cos’altro stava succedendo nell’universo, in quel momento? Come hanno reagito gli abitanti del cosmo, quando è successo? Non solo fu un genocidio della peggior specie, ma uno di quegli eventi che influenzano l’intera galassia. Se ne possono esplorare le conseguenze negli anni a venire.

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Tutte queste novità introdotte da Bendis ha fatto scattare qualcosa nei fan di Krypton, il pianeta natale di Superman che recentemente è tornato protagonista di una serie tv in onda su SyFy. La serie racconta gli eventi accaduti sul pianeta natale di Superman duecento anni prima della sua nascita e questo ha fatto domandare ai fan se la serie tv e le serie a fumetti saranno in qualche modo collegate, se in Krypton vedremo mai una delle novità di Bendis.

Sono molto zen al riguardo. Ho avuto la fortuna di vedere un sacco dei miei personaggi presi in mano da registi e attori in gamba che hanno saputo vederne il vero spirito e metterlo in scena. Non riesco a credere a quanto io sia privilegiato, in questo senso. Ma non ci penso per nulla. Stranissimo, no? Tutti questi nuovi personaggi che stiamo creando non sono mai stati progettati con in mente una loro versione cinematografica o televisiva. Non lo feci con Maria Hill, non lo feci per Jessica Jones.

Ho sempre mantenuto puro il mio intento creativo continuando a raccontare storie, perché credo che lì stia la magia, il motivo per cui riescono a rendere bene anche sullo schermo. Non penso alla loro versione cinematografica, ma solo alla loro verità di personaggi a fumetti.

Non so se vedremo Rogol Zaar in Krypton, ma certamente sono arrivato alla DC con un tempismo davvero sorprendente, appena in tempo per Action Comics #1000 e anche per il lancio di questa serie tv. Mi trovo in una situazione creativa che sembra costruita volutamente per me, alla DC Comics. E sono scivolato dentro un sacco di situazioni interessanti.

Impossibile quindi fare pronostici, ma nulla è già deciso. Molte volte novità del mondo dei fumetti si ripercuotono in tempi record in tv o al cinema. Qualche speranza di vedere Rogol Zaar in Krypton c’è.

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Un’altra domanda che attanaglia i fan, anche a seguito delle speculazioni sull’introduzione dei suoi personaggi in serie tv e cinema, riguarda la possibilità che tutte queste nuove idee di Bendis influiscano eccessivamente sulla continuity di Krypton e di Superman. L’autore si è quindi espresso anche su questo argomento:

La miniserie si chiama Man of Steel in omaggio a quel che ha fatto John Byrne con il personaggio tanti anni fa, ma è una cosa completamente diversa. Non è assolutamente un reboot, perché ho il piacere di dirvi che non c’è nulla da sistemare nella continuity di Superman. Semplicemente ci sarò io che mi esprimerò con il contributo di alcuni grandi artisti con cui ho sempre voluto lavorare. So che molti sono preoccupati, ma state tranquilli. Non getteremo via nulla. Stiamo solo scrivendo storie di Superman ambientate in epoca moderna.

La nascita di Rogol Zaar è partita da una domanda: cosa è davvero successo su Krypton? Da qui siamo partiti, dalla sua importanza per l’eredità del popolo del pianeta, da quel che la sua distruzione significa per Superman, dalla sfida che rappresenta per la sua personalità. Rogol è una sorta di oggetto inamovibile contro cui i trucchi di Superman possono poco, e che ne ha di suoi piuttosto impressionanti. Inoltre, mette alla prova le convinzioni di Kal, che sono fondamentali per lui. Credere nel proprio retaggio, nel proprio padre e nelle proprie origini è importantissimo per Superman.

Non definirei quel che stiamo facendo come un’alterazione della continuity, ma una prosecuzione, sulla base rispettosa di quel che già è stato raccontato. So che un sacco di gente è preoccupata per i cambiamenti, quindi sono felice di poter rassicurare tutti sulla conservazione del passato. So che storicamente le serie limitate sull’Uomo d’Acciaio sono contate tra i più plateali reboot della storia, a partire dalla mini di John Byrne. Basta leggere il titolo Man of Steel, per temere sconvolgimenti, ma non è questo il caso.

Non c’era nulla che non andasse nella continuity che ci siamo trovati, né nel personaggio o nelle sue relazioni. Ma ci sono un sacco di nuove storie che possiamo raccontare, dal punto in cui ci troviamo. Ed è quel che stiamo iniziando a fare con Man of Steel. Quindi, se siete stati fan di Superman per tutto questo tempo, grandioso. Si parte. Se salterete a bordo, la situazione vi sarà chiarissima fin da subito anche se non siete degli esperti del personaggio.

In conclusione, le novità per Superman a opera di Bendis sembrano veramente non finire. L’occhio esperto dell’autore promette di portare un prodotto nuovo, moderno, che riesca a rimanere fedele al passato e alla continuity dei personaggi DC. Sicuramente delle premesse rassicuranti per i fan di Bendis di qualche anno fa.

La miniserie è il frutto degli sforzi di Bendis e di un team di disegnatori importantissimi della DC Comics: Ivan Reis, Adam Hughes, Ryan Sook, Evan “Doc” Shaner, Kevin Maguire e Jason Fabok. Anche Steve Rude ha collaborato, sostituendo Shaner su alcune pagine del suo albo.

La cosa interessante è che Bendis ha voluto che tutti gli autori fossero parte delle decisioni sulla miniserie, coinvolti anche dalle storie che altri avrebbero disegnato. Questo ha creato uno scambio di idee costante fra loro e con lo sceneggiatore che, molto spesso, si è trovato a raccontare seguendo indicazioni dei disegnatori. Un elemento che, secondo Bendis, si manifesterà nel piacere evidente di alcuni di raccontare quelle storie.

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