La recensione di The Terror, la serie prodotta da Ridley Scott in onda ogni lunedì su Amazon Prime Video.
Arriva sempre. La creatura fatta di muscoli e di incantesimi.
Il racconto di un eschimese attorno al fuoco circa l’incontro con Aglooka, il capitano irlandese Francis Crozier, è criptico. Una mera storiella da assaporare in nottate all’aperto, se non fosse per le reazioni tesissime dei due ufficiali inglesi che odono la storia.
The Terror si apre in modo accattivante allo spettatore che può solo farsi trascinare dal fiume di personalità presentate da lì a poco.
La narrazione passa sull’equipaggio di una spedizione della Royal Navy, composta da due navi: l’ammiraglia Erebus e la Terror. Le due bombarde sono già reduci da importanti imprese nell’Antartide e ora si apprestano a esplorare il cosiddetto passaggio a Nord-Ovest, sempre sotto la guida di Sir John Franklin.
I protagonisti della nostra storia vengono tessuti con pazienza e gusto all’interno della nave, rivelando da subito i cenni della discordia, della disapprovazione e dell’inganno.
Al tavolo degli alti ufficiali sarà subito chiara la posizione di molti in merito alla traversata. Bastano brevi segnali di approvazione a una o all’altra delle due controparti: Sir Franklin vuole proseguire la traversata sempre più vicina all’obbiettivo, mentre il capitano Crozier è ben attento nel valutare i pericoli della natura e gli scherni dell’inverno ormai prossimo. Entrambi avvalorano le proprie idee da validi resoconti, l’esperienza è una qualità che non manca a nessuno.
Le cose vanno peggio nella mensa dell’equipaggio, dove il giovane David riversa sul tavolo i sintomi più gravi della malattia che tentava di sopprimere in gran segreto. Le sue vicende saranno un monito, nonché un presagio – a tratti sovrannaturale – di ciò che la Erebus e la Terror dovranno affrontare.
Gli ambienti claustrofobici delle due navi saranno attentamente esplorati dallo spettatore, controbilanciando le sterminate e desolate lande del nord che porteranno angoscia e rammarico nei protagonisti.
Sir Franklin viene schiacciato dall’ottimismo che la sua fede aveva generato, impotente contro il puntuale pronostico di Crozier. Franklin si dimostra preoccupato per i futuri rapporti con i suoi colleghi più che per la situazione in sé, la fredda reazione di Crozier agli avvenimenti è eloquente.
I cenni a qualsivoglia terrore mistico lasciano volutamente spazio ai tormenti tangibili dei personaggi.
La serie tv prodotta da Ridley Scott è tratta da un romanzo di Dan Simmons, a sua volta tratto da una storia vera raccontata con grande rispetto dei resoconti e delle fonti storiche.
Il romanzo in questione è del 2007 ed è omonimo alla serie tv, tranne che per la versione italiana. Il titolo, difatti, è arrivato da noi come La scomparsa dell’Erebus, un titolo decisamente fuorviante e che elimina gli ambigui significati dietro esso.
Dan Simmons, inoltre, dedica esplicitamente il romanzo al cast de La cosa da un altro mondo (The Thing from Another World) di Howard Hawks, film fantahorrorscientifico del 1951. Ciò toglie ogni dubbio riguardante l’ispirazione scenografica del libro, per forza di cose simile anche al più conosciuto La Cosa (The Thing) di John Carpenter, del 1982.