Wolf. La ragazza che sfidò il destino – Ryan Graudin
TITOLO: Wolf. La ragazza che sfidò il destino
AUTORE: Ryan Graudin
EDITORE: De Agostini
PREZZO: € 10.90 cartaceo; € 6.99 e-book
RECENSIONE:
Nel 1956 l’allenza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa ancora gran parte del mondo. Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata corsa motociclistica che attraversa i due continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. Il premio consiste nell’incontro con il Führer al Ballo del Vincitore.
Yael, una ragazza sopravvissuta ai campi di concentramento, grazie alla Resistenza ha un’occasione preziosa davanti: partecipare alla gara, vincerla e uccidere Hitler di fronte a milioni di spettatori. Per farlo le basterà prendere le sembianze della precedente Vincitrice: Adele Wolfe; questo le sarà possibile perché grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta nei campi di concentramento, Yael ha sviluppato la capacità di prendere le sembianze di chiunque.
Ho trovato molto interessante (ma anche macabro) questa storia che offre una versione alternativa della vera storia: qui Hitler è ancora vivo e il suo dominio è più forte che mai e questo è stato molto angosciante. Leggere che nel 1956, non molti anni fa, Hitler era ancora vivo e dominava il mondo è piuttosto spaventoso.
Risaputo è il fatto che nei campi di concentramento facessero molti esperimenti. Quello della protagonista è sicuramente un “potere” interessante e che, in un mondo “alternativo” come quello raccontato nel libro, può risultare molto utile proprio per fare quello che Yael e la Resistenza hanno provato a fare: uccidere il Führer.
Il colpo di scena finale è stato del tutto inaspettato. Ero convinta ci fossero due possibili finali: il fallimento della missione di Yael oppure il successo della missione; mai mi sarei aspettata la terza opzione ovvero quella che di fatto ha concluso il primo volume di questa duologia.
È stato un libro molto bello, interessante ed originale; fa riflettere non solo sulla storia passata ma anche sul senso di identità. Ve lo consiglio!
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A presto lettori,
erigibbi
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